Il primo semestre del 2020 ha fatto registrare un prevedibile calo delle prestazioni
sanitarie fruite dai nostri iscritti: le persone che hanno richiesto rimborsi sono state
il 32% in meno rispetto al 2019.
Analizziamo nel dettaglio gli effetti del Covid19 su questi consumi sanitari.
Quali prestazioni sono maggiormente diminuite?
- Crollano le diagnosi per gravi malattie. Questo è certamente il dato più preoccupante: nel primo semestre 2020 registriamo un – 75% di richieste per patologie oncologiche, cardiovascolari, neurologiche, il che dimostra come l’ordinaria attività di prevenzione del sistema sanitario abbia subito una netta battuta d’arresto nel periodo di lock down.
- Diminuiscono, ma in misura più contenuta, le prestazioni ambulatoriali “ad alta frequenza”, ossia visite, terapie fisiche e cure odontoiatriche.
- Reggono, in netta controtendenza, le prestazioni non mediche, come lenti correttive e protesi, il che si spiega con le minori complessità di apertura e gestione delle strutture rispetto alle strutture sanitarie.
Quanto incide l’età sull’accesso alle prestazioni?
La “forbice” nell’accesso alle prestazioni si allarga con l’aumentare dell’età: la riduzione di accessi agli studi medici registrata nel 2020 per gli over 55 è del 36% per le cure odontoiatriche (contro il 24% degli under 55), del 35% per le visite specialistiche (contro il 27% degli under 55) del 32% per la fisioterapia (contro il 24% degli under 55) . Questo dato sembra suggerire che la percezione di timore per il contagio abbia agito da “freno” soprattutto per le persone meno giovani, rallentandone l’ordinaria attività di prevenzione e controllo.
A che punto è la rivoluzione digitale?
Un effetto indiretto del Covid19 è stato certamente l’ulteriore aumento delle “interazioni digitali” tra gli iscritti e il Fondo. Nel 2020 la percentuale di iscritti che ha usato l’area riservata web è arrivata all’90%, dato nettamente superiore rispetto ai fondi sanitari integrativi nazionali. E questa evoluzione non conosce età: anche tra gli over 55, l’84% utilizza esclusivamente il canale digitale per gestire le proprie pratiche.